Il problema non sono le emissioni di CO2. Il problema è l’uomo. L’uomo ha cominciato a estinguersi (in potenza) da secoli. Forse creature simili all’uomo si sono già estinte in un lontano passato, qui sulla Terra, senza lasciare tracce, o lasciando tracce che non riusciamo a distinguere e interpretare. Anche noi, homo sapiens sapiens, ci estingueremo e la Terra non ne soffrirà, come non ha sofferto per l’estinzione del tirannosauro o del triceratopo. Semplicemente riprenderà il suo lavoro: metterà al mondo nuove creature, fino alla morte del Sole, tra 6 miliardi di anni. Ma già molto prima (da 1 a 3 miliardi di anni) il sole diventerà così brillante e caldo che la vita come la conosciamo non sarà più possibile. Ci resteranno Marte, o Giove, o l’infinito, se siamo ancora vivi. Ma è più probabile che, per allora, non saremo altro che polvere di stelle. Nell’attesa che arrivi quel giorno non ci resta che bere un Negroni, guardare i bambini che giocano e leggere un romanzo di William Gaddis.

(Stefano Bandera) © riproduzione riservata