Ho acceso la radio ad alto volume

Per non sentire il silenzio assordante

Che mi è accanto, mi accerchia senza scampo.

Ha vinto lui, stasera

Ha vinto nonostante io avessi messo in campo

Le truppe in ordine

Una mamma piccina, fatina, vecchina

Una amica con nipotine giocose, ciarlanti, saltanti

Un momento all’Altrove, una associazione e poi

Una conferenza sull’arte africana e sull’origine del mondo.

 

Più scappavo più il silenzio, il disagio, era con me.

 

Ho provato con le compere

Ma lasciavo lì pantaloni e magliettine

Verde intenso, verde mela

Reggiseni con il pizzo, con un po’ d’imbottitura,

mutandine e canotte da abbinare, verde, verde.

Li ho lasciati, erano estranei, inutili.

 

In gran fretta sono poi ritornata

Solo una fermata dal fruttivendolo

Due tre mele, le arance, le fragole biologiche

Gli asparagi, la verdura a foglia larga

E al momento di pagare la signora mi domanda:- Le è successo qualcosa?-

Ed io di rimando:- Si vede, vero?-

 

Una tristezza così non la sentivo da anni

la giostra gira e rigira e ti riporta al capolinea.

Pfui

Spariscono in un baleno i contatti, gli impegni,

il mondo reale e immaginario

sparisce il piacere, la gioia, l’entusiasmo

non basta un’agenda fitta di parole nella settimana che viene.

 

ora c’è il vuoto

 

(Ippolita Luzzo) © riproduzione riservata